Sat, 11 Feb 2006 14:51:46 +0100

[News-anarcotico] ROMA - I monologhi di Hitler adottati come testo scolastico



"Studiate su quel testo di Hitler"
A Roma è polemica in un liceo
di BEATRICE RUTILONI
 
ROMA - I monologhi di Hitler adottati come testo scolastico. È quello 
che 
accade in un liceo romano, il Lucrezio Caro, nei pressi del quartiere 
"bene" 
della città, i Parioli. La professoressa di storia e filosofia della 
classe 
V f, Angela Pellicciari, per approfondire lo studio delle dittature del 
Novecento, ha indicato ai suoi studenti la via delle "fonti dirette": 
dai 
discorsi di Mussolini al Manifesto di Karl Marx. E già c'erano state 
varie 
perplessità fra gli alunni. Ma quando per affrontare il nazismo ha 
chiesto 
ai ragazzi l'acquisto di un libro scritto di pugno da Hitler, "Le 
conversazioni segrete" (che raccoglie i monologhi privati del Fürer con 
i 
suoi ospiti nel quartier generale di Rastenberg e poi in quello di 
Vynica, 
dal '41 al'44) pubblicato dall'editore nero Franco Freda (imputato per 
la 
bomba stragista del '69 a piazza Fontana, a Milano), s'è levata la 
reazione 
sdegnata non solo dei liceali ma anche di un folto gruppo di genitori, 
che 
ha denunciato le iniziative della docente al preside Riccardo 
Orlanducci e 
al ministero.
 
Nella loro lettera i genitori, tra l'altro, sottolineano: "La 
professoressa 
Pellicciari è la stessa che all'inizio dell'anno ha fatto il censimento 
per 
alzata di mano tra chi crede in Dio e chi no, che con lo stesso metodo 
ha 
censito gli esonerati dall'ora di religione e che ha cambiato i libri 
di 
testo per insegnare, con un suo libro, "L'altro Risorgimento", in 
chiave di 
revisionismo storico".
 
Ma la denuncia delle famiglie non si ferma qui. Dopo aver ricordato che 
il 
libro scritto da Adolf Hitler contiene anche una inquietante prefazione 
di 
Franco Freda (una frase per tutte: "Dinanzi alle parole e ai detti 
memorabili dei Capi e dei Maestri i semplici devoti devono stare in 
raccoglimento e osservare il silenzio") i genitori fanno presente che 
"ai 
ragazzi è stata negata la possibilità di consultare altri testi e di 
invitare in classe, per una lezione di "bilanciamento" Piero Terracina 
(ex 
deportato di Auschwitz), proposta fatta da un gruppo di studenti che 
due 
anni fa il sindaco Walter Veltroni, proprio assieme a Terracina, aveva 
accompagnato in visita al campo di sterminio".
 
 
Cercare, ieri, di avere qualche spiegazione dal preside è stato 
inutile: ha 
opposto un deciso rifiuto. È stato possibile, invece, parlare con la 
professoressa messa sotto accusa, Angela Pellicciari, una studiosa 
laureata 
alla Pontificia Università Gregoriana in storia ecclesiastica e 
collaboratrice di La Padania (uno dei suoi scritti: "Islam e cristiani, 
destini inconciliabili"), il Foglio e Liberal. Raggiunta per telefono 
la sua 
reazione è stata furente: "Sono calunnie, da parte di persone che non 
sanno 
quel che dicono. Sfido chiunque a trovare una teoria filo-nazista nei 
miei 
testi. E' una cosa indegna. Io insegno ad andare alle fonti dirette e a 
maneggiare i documenti. Per studiare l'orrore dei totalitarismi del 
Novecento ho diviso la classe in tre gruppi di studio: comunismo, 
fascismo e 
nazismo. Ho invitato anche alla lettura del Manifesto di Marx e del 
Concordato di Mussolini e Rocco.
 
E per il nazismo ho indicato quel testo di Hitler". Ma perché allora 
genitori e studenti la contestano? "Quei genitori con me non hanno mai 
parlato". Perché non ha voluto in classe Piero Terracina? "Non lo 
conosco, 
non so chi sia. C'è libertà di insegnamento, io privilegio i testi 
scritti e 
ho il diritto di sceglierli".
Il colloquio è stato poi interrotto bruscamente. Altri particolari, 
tuttavia, sono stati aggiunti proprio dagli studenti. "Quando la prof 
ci ha 
detto di studiare su quel libro non ci potevamo credere, abbiamo 
chiesto se 
potevamo adottare un altro testo, ha risposto di no - ha detto una di 
loro - 
è inutile cercare un dialogo.
 
L'ultima volta che abbiamo discusso, l'argomento era Mussolini: per lei 
fu 
eletto con il volere del popolo". E un altro: "Ha un modo singolare di 
insegnare la storia: per lei sono tutti massoni che hanno tramato 
contro la 
Chiesa". Sulle mura del liceo Caro, intanto, sono apparsi simboli di 
estrema 
destra e slogan come: "Mai più antifascismo" e "Fascismo è libertà".
 
La Repubblica online