ELEMENTI CHE DIMOSTRANO CHE NON SI TRATTA DI FATTI PSICHICI

Il disturbo effettivo, cioè il sentire le voci di chi mi tortura -e non 1e allucinazioni uditive- é copribile

in alcuni casi per dieci-quindici secondi, anche se loro riescono sempre ad "ascoltare" ciò che penso

ed a capire ciò che faccio, leggo o scrivo, tra questi: --

-1- con il getto dell'acqua della doccia sull'orecchio sinistro o destro si ottiene una copertura

completa in un particolare punto di vibrazione dell’acqua nell’orecchio, spostando

leggermente il capo il getto violento dell’acqua limita ma non elimina la comunicazione

mentale del pensiero né l’udito; in questi casi usano come tecnica di urlare per richiamare

l’attenzione; in questo senso l’installazione negli ultimi anni dei rubinetti a tempo a scatto -con

la scusa dell’eccesso di consumo di acqua per raffreddare le bevande (mancando il frigo nella

maggior parte dei carceri) da parte dei detenuti- in tutte o quasi le carceri speciali del paese, è

un indizio, a parere dello scrivente.

-       1- bis – con la mascheratura dell’acqua in un orecchio durante l’audiometria si riconosce meglio il suono nell’altro orecchio.

-       1 ter – con il corpo interamente immerso nella vasca da bagno piena di acqua si continua a sentire il discorso delle persone collegate.

-       1 quater  - avvicinando alle tempie dei blocchi ghiacciati si ha un sollievo, anche d’inverno, e un abbassamento della ricezione radio.

-2- producendo un suono simile a certe declamazioni yoga, come OO-OOMMMMMM, facendo

vibrare i denti a labbra socchiuse, si riesce a coprire parzialmente il “disturbo”, ma mi risulta

fastidiosa come tecnica.--

-3- producendo in cella varie forme di mascheratura audio contemporanee, con radio-cassette e

televisione; in questo caso tuttavia l’attenuazione del volume, la sua mascheratura, funziona

per una decina di secondi, dopodichè tornano a sintonizzarsi sul microchip in maniera

normale.-

-4- scassandosi l'udito tenendo in cuffia ad alto volume una trasmissione radio di parlato, più che

di musiche, si ottiene una copertura parziale del volume del disturbo, comunque riescono

sempre a ricevere le onde cerebrali del pensiero. --

-5- secondo la casuale interferenza data da un apparecchio 3M Curing Light XL 1000 agli

ultravioletti per la saldatura delle otturazioni in cemento sintetico, utilizzato dal dentista

dr.Testaguzza il 7.9.2002, che operava sui 50-60 Hz; interferenza avvenuta quando la canna in

teflon dell'apparecchio ha toccato la parete dentale inferiore della mia bocca, producendo delle

vibrazioni tali da coprire completamente queste voci. -

Inoltre, vi sono degli episodi indizianti, oltre ai riscontri clinici: -

-6- il 8.8.2002 è stata fatta una verifica, riscontrando artigianalmente con un tester la presenza di

segnale elettrico di circa 2 Hz nell' orecchio sinistro; l'esperimento fatto anche su altri detenuti,

ha avuto su questi invece, esito negativo, cioè assenza di qualsiasi segnale elettrico.

-7- il 27-11-2002, recandomi in furgone da Pisa dove avevo effettuato l'EEG sino a Spoleto, dopo

aver ottenuto per 10 secondi lo spegnimento della radio del furgone, il suono della voce che

mi parlava divenne quasi impercettibile. Riaccese luci e radio del furgone, torno tutto come

prima, l'"allucinazione" continuava. Il DAP prevede storicamente da sempre che durante i

viaggi dei detenuti pericolosi in senso “sia attivo che passivo” (in tal senso la richiesta di

trasferimento a Padova fatta da Fabbro al DAP produce una nota DAP nel corso del 1994 agli

atti di Aviano che enfatizza evidentemente non a caso, ma all’interno delle decisioni di cercare

di creare desolidarizzazione e mirare ad una mia resa sin dall’inizio, come “trattamento

penitenziario”, che nel 1996 potrebbe dare una “motivazione ulteriore” a chi nel DAP, vacante

il Direttore generale, prenderà la decisione di affidare la mia mente a specialisti universitari e

carcerari; seguirà la mia prima richiesta di rassegnazione dell’agosto 1994 accolta nel

settembre successivo) si tenga la radio spenta, come ho potuto leggere anche recentemente

 

nel foglio di disposizioni appoggiato al tavolino dell’ufficio ove si svolgono le perquisizioni

prima delle traduzioni. Invece le guardie spoletine adottano una misura del tutto diversa, la

tengono sempre accesa durante il viaggio e tengono sempre nelle mie vicinanze anche in

ospedale la propria ricetrasmittente multifunzione accesa a portata di un paio di metri al

massimo da me, solo raramente allontanandosi chi la ha in mano. Recentemente ho chiesto

(30-8-2004 Ospedale di Spoleto, esame ventricolare), di spegnere tali apparecchi per alcuni

secondi, e gli agenti di custodia mi hanno gentilmente accontentato, incuriositi come sono tutti

dalle mie denunce, ed effettivamente il volume di queste “presenze” è calato immediatamente

ritornando poi un po’ alla volta a ri-sintonizzarsi, come se tali apparecchi venissero ad

infastidire la trasmissione, ma solo per il solo tempo necessario a ripulire il segnale

ricetrasmesso dalle loro frequenze. Peraltro durante la traduzione del 12-10-2002 da Spoleto a

Sulmona una guardia mai vista prima postasi di fronte alla mia gabbietta ha preso una borsa

dalla scansia metallica superiore (furgone vecchio tipo con celle solo a sinistra), la ha

appoggiata alla sedia, la ha aperta, ha estratto una radio scanner con pochi tasti e la ha

rimessa a posto, appoggiata di schiena su una base lasciandola senza altro sopra fino alla

cerniera della borsa, affiancata ad un telefonino acceso. Questo elemento mi fece pensare

che chi mi spiava delegava la riproduzione del segnale durante le traduzioni ad una sola

guardia tra quelle della scorta, probabilmente al capo-scorta. Tornando sotto scorta da Livorno

a Spoleto dopo una udienza il 14-5-2004, ho notato una borsa delle stesse dimensioni e forma

(tipo borsa sportiva piccola) a quella del 12-10-2002 posta a sinistra del posto a sedere del

capo-scorta (a destra del guidatore). Inoltre, sbirciando, ho potuto notare una specie di GPS

posizionale che nel led cambiava numero, espresso in Km, una cifra di 6 o 7 numeri iniziante

per 3, MA SUBITO DOPO CHE LO HO NOTATO, il capo-scorta HA SPOSTATO LA

GAMBA DAVANTI AL CRUSCOTTO come se chi mi spiava lo avesse informato, SENZA

CONFERIRE PAROLA CON NESSUNO (dopo circa 1 minuto). Questo genere di

COINCIDENZE è MOLTO FREQUENTE A SPOLETO. Per esempio può capitare di

PENSARE di chiedere di andare in infermeria e subito dopo arriva la guardia senza che tu la

abbia chiamata, e ti apre la cella perché devi andare in infermeria. Il tasso di frequenza di

questi “giochini” è tale che non è possibile che io mi sbagli o valuti la cosa come episodica.

Per questo forse mi è stato detto da una guardia, in una sola occasione, a voce alta e con

orgoglio, “il carcere di Spoleto è il più sperimentale del mondo”, dopo un mese che arrivai, nel

luglio 2002. Evidentemente mi consideravano all’epoca uno scoppiato di testa, visto che la

macchinazione ben congegnata prevedeva che arrivassi qui da Livorno con una osservazione

psichiatrica alle spalle, per cui non si immaginava questa guardia che mi sarei posto la

domanda del che cosa significasse. Cosa che ho fatto ripetutamente anche dopo che ho

scoperto che Spoleto è sede di una kermesse scientifica internazionale, che è un carcere

“modello” ma non certo come condizioni materiali di esistenza e liberalità nelle cose che

possiamo ricevere, e dopo che mi sono progressivamente accorto che viene fatto un uso delle

cose cui assisto (come, al casellario, ritirare un pacco mentre altri ne ritirano) tale per cui

l’”Ufficio” che mi spia e tortura agisce anche di modo da impedirmi di ricevere delle cose che

mi possono interessare, per rendere più pesante la mia carcerazione. Un piccolo esempio sono

gli shampoo e saponette in acquisto in contrassegno, che una volta assistito a questo ritiro da

parte di un amico, senza che ne abbia discusso con altri né fatto richiesta postale io, che da

tempo pensavo e chiedevo a casa di mandarmi un certo prodotto, e dopo 15 giorni

nell’autunno 2003 uscì una circolare che vietava questo tipo di pacchi come prodotti igienici.

Un altro riguarda i piatti di plastica, che mi si vuole negare di ricevere da casa; la circolare di

divieto di questi oggetti è uscita solo dopo che ho visto un altro ragazzo riceverne nel pacco e

ho commentato tra mè che era una buona tattica di risparmio visto che dal 1996 il fondo

spendibile mensile del sopravvitto non viene riadeguato al costo della vita; quindi scrissi a

casa o telefonai (il che è lo stesso dipendente dall’ufficio censura) di mandarmi dei piatti rigidi

di plastica marca Giò Stile, subito dopo uscì un’altra circolare di divieto. Inutile dire che i

 

telefonini negli uffici a disposizione degli ufficiali di servizio sono usati anche per comunicare

tra appartenenti alla polizia penitenziaria di diversi carceri e tra il DAP e i diversi carceri, oltre

che avere 24 ore su 24 accesi i canali di comunicazione satellitare tra le carceri. Tutto questo

rende possibili abusi incredibili e miratissimi, gestiti da chi spia il pensiero di detenuti torturati

come me o sotto pressione come in altri casi.

-8- se rimango nel bagno della cella con la porta di legno chiusa per alcuni secondi apprezzo un

calo di volume, che si riscontra anche all’aria o negli altri locali aperti, come nelle scale,

rispetto alla cella; subito dopo “risintonizzano” il segnale.

-9- riesco a coprire per alcuni secondi il disturbo uditivo dopo che ho ascoltato musica a tutto

volume in cuffia oppure dopo che ho tenuto accesa la radio desintonizzata tra due canali

diversi di modo da produrre un suono sporco. Avevo anche appurato nell’agosto 2002

usando una radio AM nelle vicinanze di un computer ad 800 Mhz di velocità, appena

cambiavo sintonia il disturbo copriva il segnale, poi veniva come recuperato e pareva come

che “entrasse” a far parte della radio stessa. -

-10- utilizzando un programma in ambiente Windows, GoldWave, portando il disturbo musicale

in cuffia il più possibile vicino alla frequenza radio dei miei disturbatori, giungo quasi a

coprire il disturbo, ma non del tutto, perché il programma non scende sotto i 20 Hz, e

rimanendo attorno agli – 10 / -20 dB.

-11-. un’altra prova della presenza in me di una trasmittente è che quando cerco di settare il

telecomando della televisione (del tipo più universale e semplice, specificando il codice

corrispondente al tipo di televisore, normalissimo 14” a colori), se non mi metto i guanti di

pelle non riesco a dare il codice e il led rosso attesta che passano molti più segnali radio della

semplice pressione del tasto corrispondente al numero del codice, con le dita (telecomando

tipo SIMPLEX VISA electronics). ----

-12- non si apprezza un grande cambiamento ponendo il capo in un secchio pieno d’acqua, mentre

il volume viene parzialmente attenuato con un casco di stagnola; con i tappi acustici EAR il

cambiamento è minimo, e dopo poco il volume torna come prima. ---

-13- ponendo con il dito un po’ di schiuma da barba nel fondo delle orecchie, si ottiene un

immediato “stoppaggio” del rumore uditivo, dopo 2 secondi circa la voce che attacca

uditivamente rientra in possesso della sintonia. La cosa si ripete con l’orecchio destro. In

genere inizio le prove di questo genere con quello sinistro che mi dà più fastidio.

-14- accostando alle tempie ed alle orecchie dei “ghiacci” per contenitori da campeggio, gelati, si

ottiene una riduzione del volume del disturbo; tale sistema, consigliatomi da un detenuto che

studia privatamente fisica nucleare, raffreddando il capo e la circolazione sanguigna,

disperderebbe l’elettricità del sistema di radiotrasmissione. ----