Modifica al codice penale in base a un accordo bipartisan
Pene da 3 a 12 anni di carcere. Ora il provvedimento al Senato

La tortura diventa reato anche in Italia
Da Montecitorio via libera alla legge

ROMA - La tortura diventa reato anche in Italia. L'Aula della Camera, con voto bipartisan, ha dato il via libera alla proposta di legge che punta ad introdurre tale reato nel codice penale italiano (articolo 613-bis). Il provvedimento, che prevede il carcere da 3 a 12 anni per chi viene condannato (ma le pene possono essere raddoppiate nel caso che la tortura porti alla morte), è passato con 466 sì e un solo voto contrario. Ora il testo deve andare al Senato.

La definizione. La legge stabilisce che, per il delitto di tortura, sia punito chiunque "con violenza o minacce gravi, infligge ad una persona forti sofferenze fisiche o mentali" allo scopo di ottenere da essa, o da una terza persona, informazioni o confessioni su un atto che essa stessa o una terza persona ha compiuto o è sospettato di aver compiuto. Ovvero allo scopo di punire una persona per l'atto dalla stessa o da una terza persona compiuto o è sospettato d'aver compiuto ovvero per motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa o sessuale".

In caso di morte, pena raddoppia. La pena - prevede ancora il testo - è aumentata se il reato di tortura viene commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio. La pena è aumentata se dal fatto deriva una lesione grave o gravissima; è raddoppiata se ne deriva la morte.

L'emendamento di Forza Italia. Inoltre (e questo è l'emendamento di Forza Italia approvato oggi) non può essere assicurata l'immunità diplomatica per il delitto di tortura ai cittadini stranieri sottoposti a procedimento penale o condannati da una autorità giudiziaria straniera o da un tribunale internazionale. In questi casi, lo straniero è estradato verso lo Stato nel quale è in corso il procedimento penale o è stata pronunciata sentenza di condanna per il reato di tortura o, nel caso di procedimento davanti a un tribunale internazionale, verso lo Stato individuato ai sensi della normativa internazionale vigente in materia. Infine, sarà punito anche il cittadino italiano o straniero che commette il delitto di tortura all'estero. (*)
Tutti soddisfatti. "

(13 dicembre 2006 da Repubblica)

Commento di Paolo Dorigo

omettiamo per ragioni di decenza la parte restante dell'articolo. 12 anni per reati continuati che ne durano anche 20 o più, non ci sembrano "giustizia" nemmeno se applicati a casi di pochi giorni. La tortura e lo stupro lasciano segni incommensurabili che non meritano alcuna clemenza.
(*) A parte che l'emendamento è opinabile in materia di estradizione e relativamente dubbio tenendo conto di certi accordi presi dal governo Berlusconi tra il 2000 e il 2002 con Spagna, Svizzera, Iran e Turchia, ma comunque: chi garantirebbe che lo Stato che ospita il malandrino maledetto colpevole di tortura, ce lo dia per il tempo necessario ?

 

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