www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org

7 ELEMENTI PROBATORI CONTRO LA IGNORANZA ED IPOCRISIA DELLA SINISTRA PARLAMENTARE

SERVE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE DAL BASSO E NON SARA' CERTO PAOLO DORIGO A SUBIRE L'ESISTENTE PER IMPEDIRLA !

LA LATITANZA DELLA SINISTRA DI FRONTE ALLE NOSTRE DENUNCE ED A BEN 3 CASI REFERTATI DA PRIMARI DI RADIOLOGIA DEL VENETO, DIMOSTRA CHE IN ITALIA NON ESISTE NELLA SINISTRA PARLAMENTARE UNA AUTENTICA CULTURA DEI DIRITTI UMANI

QUI AL PUNTO 5 LA TESTIMONIANZA CHOCK DI ALDO GALVAGNO SULLE AFFERMAZIONI DEL SEN.RUSSO SPENA A PROPOSITO DEL MANCATO IMPEGNO DI RIFONDAZIONE COMUNISTA A TROVARE DEI MEDICI CHIRURGHI DISPONIBILI AD ASPORTARE CORPI ESTRANEI DAL CAPO DI ALCUNE VITTIME DI CONTROLLO MENTALE E TORTURA TECNOLOGICA COMPRESO PAOLO DORIGO, SCRITTE DA ALDO GALVAGNO, CURATORE DI SIPORCUBA.IT

ELEMENTO 1:

Il silenzio dei prigionieri rivoluzionari e da molti compagni a loro vicini sulle nostre denunce dimostra che queste torture sono anche da molti di loro subite. Ripetutamente in materia è intervenuto Marco Sacchi.

ELEMENTO 2:

Il silenzio del signor PALMA, del COMITATO DI PREVENZIONE DELLA TORTURA, dimostra che il CONSIGLIO D'EUROPA responsabile della CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO, LATITA IN MATERIA e ha solo cercato di aiutare l'Italia a nascondere questo scandalo. Abbiamo molta documentazione di questo silenzio del CPT.

ELEMENTO 3:

NESSUNO STA DICENDO NULLA SULLA MANCATA APPLICAZIONE DELLA SENTENZA DI CASSAZIONE DEL 1-12-2007 CHE DISPONE LA REVISIONE DEL PROCESSO A PAOLO DORIGO. Eppure 3.000 persone hanno firmato l'appello dei 26 intellettuali Cacciari e Saramago compresi, e la curatrice dell'appello dr.ssa Agazzi dell'Università di Venezia si è rifiutata sin dal febbraio 2006 di consegnarmi l'elenco e-mail dei firmatari cui volevo inoltrare gli appelli dell'AVae-m.

ELEMENTO 4:

NONOSTANTE L'AVae-m ABBIA PRODOTTO E STIA PRODUCENDO NUMEROSA DOCUMENTAZIONE ANCHE SU ALTRI CASI, DAL LUGLIO 2006 IN POI NESSUNO PIU' STA ORGANIZZANDO CONFERENZE CON NOI. ABBIAMO AVUTO SOLIDARIETA' RELATIVA ALLA RICHIESTA DI POTER ESPATRIARE DI PAOLO DORIGO (appello Russo Spena dell'ottobre 2006) MA SONO STATI SINORA BLOCCATI DAL 2005 AD OGGI BEN 6 TENTATIVI DI CUI 3 ALL'ESTERO, DI OPERAZIONE CHIRURGICA DI ASPORTAZIONE CORPI ESTRANEI AL TIMPANO SX E NELLE TUBE DI EUSTACHIO. ABBIAMO AVUTO ANCHE LA SOLIDARIETA' DELL'OISM A PAOLA SBRONZERI, E POCHE ALTRE MENZIONI. LE DENUNCE DI MAURIZIO BASSETTI CONTINUANO A CADERE NEL VUOTO. ALCUNE VITTIME SONO "DESAPARECIDOS".

HANNO ARRESTATO CON UNA MONTATURA MICHELE FABIANI ED HANNO PORTATO IL LORO VELENO NEL SINDACALISMO DI BASE.

Sul punto non servono "dimostrazioni".

ELEMENTO 5:

IL SEN.RUSSO SPENA ASSICURA DI NON CONSIDERARMI UNO PSICOTICO MA NON MUOVE UNA FOGLIA DEL SUO PARTITO PER PERMETTERMI DI ESSERE OPERATO.

 ELEMENTI NOTI A TUTTI

REFERTO PRESENTATO IN CONFERENZA STAMPA IL 13-4-2007 e ampiamente ripreso da Corriere del Veneto (CDS) e Gazzettino del 14-4-2007

"Al Sig.Paolo Dorigo

Ho visto la documentazione TC eseguita presso la radiologia di Dolo e presso la neuroradiologia di Mestre: ho inoltre avuto modo di vedere le pubblicazioni sul "controllo mentale e torture ...il nazismo soft" a cui mi riferirò per discutere alcune tesi ivi esposte. (...)

Per quanto riguarda LA SCANSIONE TC RIPORTATA A PAG.32 (SOTTO) NON CORRISPONDE ANATOMICAMENTE ALLO ZIGOMO COME RIPORTATO MA AD UNA SEDE ANATOMICAMENTE CORRISPONDENTE ALL'OSTIO FARINGEO DX E SIN DELLA TUBA AUDITIVA. HANNO DENSITA' DI TIPO CALCIFICO ED ASPETTO "A CORONA DI PERLE"; NON SONO DI RISCONTRO USUALE. TRA LE IPOTESI "MEDICHE" SI POTREBBE IPOTIZZARE TRATTARSI DI PRECIPITATI CALCIFICI IN SEDE DI VECCHIO PROCESSO INFIAMMATORIO CHE TUTTAVIA NON RISULTA IN ANAMNESI.

IL REPERTO RELATIVO ALLE IMMAGINI DI PAG.29 ALL'ORECCHIO ESTERNO SIN.: LA MILLIMETRICA IMMAGINE NELLO SPESSORE DELLA PARETE ANTERIORE DEL CONDOTTO UDITIVO ESTERNO, DI RELATIVA IPERDENSITA' RISPETTO AI TESSUTI MOLLI ADIACENTI, NON HA CARATTERISTICHE DI CALCIFICAZIONE PARA-AURICOLARE, HA BASSA DENSITA', INFERIORE A QUELLA DEL CALCIO E PARAGONABILE A QUELLA CHE IN TC CORRISPONDE A CARTILAGINE."

RICHIESTA DEL 28-6-2007 DI EVENTUALE OPERAZIONE CHIRURGICA SINORA SENZA UN CHIRURGO DISPONIBILE, FATTA DAL MEDICO DI FIDUCIA, reperibile in

http://www.paolodorigo.it/richiestaconsultochirugicoperasportazione.jpg

La testimonianza di ALDO GALVAGNO, curatore di SIPORCUBA.it:

----- Original Message -----

From: siporcuba@fastwebnet.it

To: AVae-m

Sent: Wednesday, December 05, 2007 8:08 PM

Subject: riassunto

 

Di seguito riassumo la mia conoscenza con Paolo Dorigo.

Casualmente, ho incontrato in rete il sito www.paolodorigo.it e, leggendolo, spontaneamente mi sono offerto -per quanto potevo- ad aiutarlo per far conoscere la sua situazione.

Dopo un breve contatto conoscitivo seguito anche da un incontro personale a Roma, mi sono attivato, attraverso le mie conoscenze cubane, per tentare di trovare la disponibilità da parte di qualche struttura ospedaliera cubana, di poterlo operare per estirpare i corpi estranei che, da analisi pregresse, risultano essere sito nella testa di Dorigo.

Per quanti tentativi abbia fatto e conseguenziali solleciti, da Cuba finora, non è giunta alcuna risposta positiva e, al contrario, il problema pare essere strettamente legato alla politicizzazione di un tale atto anche se, nessun rifiuto specificato formalmente, è in mio possesso ma solo considerazioni fatte a voce dai miei contatti.

Seguendo il suggerimento di Paolo Dorigo, mi sono messo in contatto con il Sen. Giovanni Russo Spena, da me spesso incontrato in precedenza in riunioni o manifestazioni a favore di Cuba, esponendogli il problema di Paolo che il senatore ben conosceva, avendogli scritto la prefazione ad un libro di denuncia delle vittime mentali.

In questa telefonata (appariva chiara l'indisponibilità del Senatore in quanto impegnato in altre cose) Russo Spena diceva che bisognava verificare come fossero realmente le cose, in quanto, non riteneva possibile che la storia corrispondesse totalmente alla verità, dato il fatto che alcuni medici compagni non avevano confermato oggettivamente quanto denunciato e, al contrario, Dorigo poteva essere genuina vittima di problemi di natura personale come coloro che sono perseguitati da psicosi più o meno inconsce. Quanto è quanto emerso da una conversazione di pochi minuti. Il senatore Russo Spena si era dimostrato disponibile ad incontrarmi in un altro momento perchè, allora, decisamente occupato dalla situazione politica. Ho tentato un paio di volte a cercarlo al cellulare però non trovando libera la linea non più contattandolo in seguito per miei problemi personali che mi distoglievano dall'insistere per avere un appuntamento.

Con Paolo Dorigo ho tuttora rapporti telefonici non avendolo più incontrato pur continuando ad insistere presso le mie conoscenze cubane a tentare di farlo operare.

In fede.

Aldo Galvagno

ELEMENTO 6:

E' STATO PROPRIO DANIELE FARINA DEL "LEONkAVALLO" A FARE EMENDAMENTI SU EMENDAMENTI ALLA LEGGE SULLA TORTURA DELLA CAMERA, SICCHE' LA LEGGE E' SALTATA DI NUOVO (DAL 2003 E' LA TERZA VOLTA). DA NOTARE CHE DANIELE FARINA E' DEL PRC E IL SUO CAPOGRUPPO E' RUSSO SPENA. DA NOTARE CHE DANIELE FARINA HA RICEVUTO DOCUMENTAZIONE TRAMITE UN PUBBLICISTA APPARTENENTE AL "LEONkAVALLO" SIN DALL'OTTOBRE 2006 E CHE HA BOCCIATO LA SUA RICHIESTA DI CONFERENZA AVae-m SULLE TORTURE TECNOLOGICHE.

Sul punto non servono "dimostrazioni", è cronaca parlamentare.

ELEMENTO 7:
ALESSANDRO MANTOVANI GIA' REDATTORE DI GIUDIZIARIA DEL "MANIFESTO", CHE DAL 2003 AL 2005 AVEVA SEGUITO LA LOTTA DI SOSTEGNO ALLA LOTTA DI PAOLO, AVEVA DETTO A PAOLO CHE ALLORQUANDO VI FOSSERO STATE REFERTAZIONI MEDICHE, IL MANIFESTO AVREBBE DEDICATO UNA PAGINA INTERA AL CASO. ORA CHE DI REFERTAZIONI MEDICHE CE NE SONO DUE (UNA RADIOLOGICA ED UNA RICHIESTA DI INTERVENTO DEL MIO MEDICO CURANTE) E LUI LAVORA AL "CORRIERE" DI BOLOGNA, "IL MANIFESTO" NON PUBBLICA PIU' NULLA IN MATERIA ED ANZI SI E' FATTO PAGARE IN DENARO SONANTE GLI ANNUNCI DEL LIBRO "LA TORTURA NEL BEL PAESE". INOLTRE INFAMI EX APPARTENENTI ALLA LOTTA ARMATA OFFENDONO E DIFFAMANO PAOLO DANDOGLI DEL "PAZZO" IN ROMA SIA PARLANDO CON ALESSANDRO MANTOVANI CHE IN ALTRI AMBITI.

Sul punto esistono numerose mail tra il sottoscritto e Alessandro Mantovani.

 

QUI ANCHE

1 LA COPIA DELLA QUERELA DEL 26/9/2007

Alla Procura della Repubblica di Venezia

 

Oggetto: querela contro ignoti art. 336 e succ.CPP.

per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio ed altro

 

Alla Procura della Repubblica di Torino – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.proc.Guariniello in data 22-9-2004 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di reclusione, via Maiano.

Alla Procura della Repubblica di Biella – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dott.Soffio Rossella a far data dal 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Spoleto, casa di reclusione, via Maiano.

Alla Procura della Repubblica di Novara – esposto denuncia

Alla Procura della Repubblica di Spoleto – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele indirizzate al PM dr.Medoro a far data dal 2002 e successive da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14, ma detenuto al carcere di Livorno.

Alla Procura Generale della Repubblica di Venezia – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Alla Procura Generale della Repubblica di Livorno – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Alla Procura Generale della Repubblica di Sulmona AQ – richiesta riapertura indagini nel merito delle querele alla Vs.procura indirizzate, indirizzate a far data dal giugno 2002 da Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959, residente a Mira in via Corridoni 4, all’epoca residente a Biella, viale dei Tigli 14.

Per conoscenza:

Alla Corte di Cassazione, Presidente sezioni riunite

Al PM di Udine dr.Bianco, Procura della Repubblica di Udine

Al PG di Trieste, Procura Generale della Repubblica di Trieste

Al Presidente della Repubblica, Quirinale ROMA

Al Ministro della Giustizia, ROMA

Al Presidente del gruppo parlamentare del Senato Sen.Russo Spena del PRC

Al Deputato On.Francesco Caruso, Camera dei Deputati Roma

 

Il sottoscritto Paolo Dorigo, nato a Venezia il 24-10-1959,

residente a Mira, via Corridoni 4, riservandosi ulteriori comunicazioni aggiuntive alla presente,

residente all’epoca dei fatti

(che originarono la fattispecie delittuosa complessa e permanente continuata nel tempo mediante il vincolo di associazione a delinquere di stampo mafioso 416 bis (“Gladio carceraria”), riduzione in schiavitù e sequestro di persona a scopo di eversione dell’ordine repubblicano, ossia a far data dal 4 gennaio 1996, e tornato a risiedere in via Corridoni 4 a Mira VE, dopo aver avuto trasferimenti di residenza a Milano (1997), Biella (2001) e Spoleto (2003) nei rispettivi carceri di via Camporgnago 40, Milano, (ove era ristretta anche la propria prima moglie Alberta Biliato coniugatasi a Milano il 24-1-1991 in regime di separazione dei beni, e divorziatasi consensualmente presso il tribunale di Milano il 21-1-2004 dal sottoscritto),

in viale dei Tigli 14 Biella, e via Maiano a Spoleto (PG),

operato presso l’ospedale CTO di Torino il 10-1-1996 di escarectomia e innesti al collo e mano sx con asportazione pelle dalla coscia sinistra, e 125 punti di sutura, dopo breve permanenza in quel di Novara il 4-1-1996 nel locale ospedale civile,

in seguito ad ustioni dallo stesso cagionatesi per protestare contro una montatura giudiziaria e carceraria originata dalla Procura di Pordenone (dr.Fabbro), della Digos di Pordenone, e del “pentito” Angelo Dalla Longa con le sue delazioni e missive in quantità indirizzate in numerose carceri per infamare il sottoscritto e costruire le condizioni a che lo stesso confessasse reati non commessi come lo stesso aveva fatto cagionandone l’arresto,

dove fu anche per alcune ore in assenza di coscienza e trattato con strani psicofarmaci sin dal suo arrivo, ed in tale occasione con ogni certezza secondo il sottoscritto, innestato di strumenti atti a modificare coscienza, intelletto, sapere e memoria della persona (“controllo mentale” tipo MK Ultra) mediante trasmissioni bidirezionali permanenti di interferenza mentale e violenza fisiologica e psichica permanente a distanza,

trattamento attuato anche in collaborazione con gli uffici (DAP e Università di Padova) relativi alla persona della dr.ssa psicologa che si recò presso il CTO di Torino alcuni giorni dopo l’operazione (tra il 18 e il 20 gennaio circa 1996) ad attivare questi strumenti mediante un telecomando manuale di cui non spiegò natura e motivazioni al sottoscritto, nel corso di una visita non dal sottoscritto richiesta, mentre era in detenzione presso il CTO stesso e prima di essere poi trasferito al reparto detenuti dell’Ospedale Molinette di Torino dove rimase sino al 5 febbraio, mentre poi il 6 successivo fece ritorno al carcere di Novara ma in altra sezione dove si trovavano solo alcuni dei compagni precedentemente conosciuti, nel frattempo anch’essi “declassificati”,

trattamento proseguito senza che il sottoscritto se ne avvedesse sino al maggio 2002 allorquando, in coincidenza con la discussione pubblica sulle nuove leggi sul “giusto processo” in ragione della sentenza 9.9.1998 della Commissione Europea per i Diritti dell’Uomo sul proprio caso penale del sottoscritto, non appellata dall’Italia e successivamente recepita sia dal Consiglio d’Europa sedente la CEDU, sia dal Parlamento con la modifica all’art.111 della Costituzione, e quindi oggetto di base motivazionale di successive modifiche al CPP ed alla stessa legge italiana in materia di revisione processuale (DDL 3-8-2007 del Ministero di Giustizia e capo del governo), allorquando dicevasi il sottoscritto iniziò a subire questo trattamento in una orrenda e dolorosissima esperienza trattamentale permanente di tipo complessivo, uditivo, psichico e fisiologico, da parte di persone assolutamente criminali nel loro obiettivo di cagionare la morte o malattia o suicidio e comunque l’impossibilità ad un corretto reinserimento professionale e sociale della persona nella società una volta ottenuta la scarcerazione, vicina giuridicamente e comunque ottenuta prima del termine della pena con ordinanza della Corte di appello di Bologna del 13-3-2006 che recepiva istanza di revisione di uno dei propri difensori avv.Trupiano Vittorio del foro di Napoli;

Sentenze e decisioni fatte proprie anche dalla Corte di Cassazione del 1.12.2006.

Trattamento descritto in innumerevoli denunce e pubblicazioni, diffuso dalla stampa, anche e dopo refertazione radiologica di primario radiologo ospedaliero italiano di cui sarà fornito originale firmato e nominativo alle A.G. che intenderanno adottare le necessarie misure per porre termine all’infame attentato permanente alla persona del sottoscritto, e per portare alla sbarra i colpevoli nessuno-a escluso-a, si trattasse anche di persone un tempo o fino al momento della notizia, care, al sottoscritto.

In Italia, il decreto Legislativo 24 giugno 2003, n.211, recepisce la direttiva 2001/CE relativa all’applicazione della “buona pratica clinica nell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche di medicinali per uso clinico”. L’Art.3, relativo alla tutela del soggetto, impone che:

b) il soggetto che partecipa alla sperimentazione, o il suo rappresentante legale se il soggetto non è in grado di fornire il consenso informato, abbia avuto la possibilità, in un colloquio preliminare con uno degli sperimentatori, di comprendere gli obiettivi, i rischi e gli inconvenienti della sperimentazione, le condizioni in cui sarà realizzata, e inoltre sia stato informato del suo diritto di ritirarsi dalla sperimentazione in qualsiasi momento;

c) sia rispettato il diritto all’integrità fisica e mentale dei soggetti e alla riservatezza, come pure alla protezione dei dati che li riguardano secondo le modalità di cui alla legge 31 dicembre 1996, n.675;

e) il soggetto possa rinunciare a partecipare alla sperimentazione clinica in qualsiasi momento senza alcun pregiudizio, revocando il proprio consenso informato;

f) il promotore della sperimentazione provvede alla copertura assicurativa relativa al risarcimento dei danni cagionati ai soggetti dall’attività di sperimentazione, […]

Inoltre (art.1 comma 5)

E’ fatto divieto di offrire elargire o richiedere incentivi o benefici finanziari per la partecipazione dei soggetti alla sperimentazione clinca, ad eccezione delle eventuali indennità per il volontario sano. […]

 

Il sottoscritto DORIGO PAOLO nato a VENEZIA il 24-10-1959

In nome della Costituzione della Repubblica Italiana (art.32) e della Dichiarazione di Helsinki

(WORLD MEDICAL ASSOCIATION DECLARATION OF HELSINKI

Ethical Principles for Medical Research Involving Human Subjects

Adopted by the 18th WMA General Assembly, Helsinki, Finland, June 1964, and amended by

the

29th WMA General Assembly, Tokyo, Japan, October 1975

35th WMA General Assembly, Venice, Italy, October 1983

41st WMA General Assembly, Hong Kong, September 1989

48th WMA General Assembly, Somerset West, Republic of South Africa, October 1996

and the 52nd WMA General Assembly, Edinburgh, Scotland, October 2000

Note of Clarification on Paragraph 29 added by the WMA General Assembly, Washington 2002

Note of Clarification on Paragraph 30 added by the WMA General Assembly, Tokyo 2004)

dichiara di non aver dato alcun consenso a qualunque utilizzo di qualsiasi genere della propria persona e movimenti neurologici, pensieri, attenzioni, sapere intellettivo, esperenzialem ad alcuna loro captazione e ad alcuna loro interferenza, tantomeno con psicofarmaci;

dichiara con la presente di rifiutare la legittimità, della eventualità precisata dal ddl 24/6/2003 n.211, laddove si ipotizza che una persona possa essere oggetto di sperimentazioni pur non avendo la possibilità di dare il proprio consenso informato;

dichiara solennemente di non aver mai dato ad alcuna persona alcun permesso del genere.

Delega quali avvocati di fiducia a mandato consultivo a che le Autorità suindicate procedano nel senso richiesto, gli avvocati Anna Maria Marin del foro di Venezia per la parte penale, e avvocato Cosimo Cisternino del foro di Venezia per la parte civile.

 

Frima data luogo

Paolo Dorigo Venezia 26-9-2007

Timbro della cancelleria della Procura della Repubblica di Venezia

 

 

 

2-3 LA COPIA DELLE MOZIONI PRINCIPALI DEL CONGRESSO AVae-m DEL 30/9/2007

CONGRESSO ASSOCIAZIONE VITTIME armi elettroniche-mentali

ANZIO (RM)

28-30 SETTEMBRE 2007

 

MOZIONE GENERALE

 

1. premessa

Si è riunito ad Anzio nei giorni 28, 29 e 30 settembre 2007, il primo congresso della Associazione Vittime armi elettroniche-mentali. Ha avuto carattere organizzativo e strategico, come previsto. Vi hanno attivamente partecipato Vittime provenienti dalle province italiane di Torino-Aosta, Milano, Padova, Venezia, Ravenna, Parma, Roma, Napoli, Bari.

Il congresso ha avuto anche la presenza di Michele Fabiani e di giornalisti.

Hanno inviato il loro saluto al congresso, compagni e collettivi di Milano, Roma, Viterbo, Reggio Calabria, Venezia, ed altre città. Il saluto del SRP è stato implicito data la militanza del  coordinatore nazionale della nostra associazione anche in tale organismo di sostegno a chi è colpito dalla repressione per la sua partecipazione e anche sola presenza dalla parte giusta del conflitto sociale esistente.

Al congresso avevano garantito la loro presenza anche altre Vittime delle province di Torino, Bologna, Treviso, Caserta, Avellino, Pescara, che per motivi di inconvenienti o di ostacoli dell’ultimo momento non hanno potuto essere presenti, ma che hanno inviato per tempo il loro saluto al congresso; sapevamo che avremmo avuto anche questi ostacoli, e sappiamo che alle Vittime sono opposti ostacoli permanenti ad accertamenti medici, uso di internet e del proprio stesso computer (pur non essendo noi in rete con nessuno); ma ciò malgrado il congresso è riuscito lo stesso. Per motivi organizzativi l’amico Romano Nobile curatore del testo collettaneo La tortura nel bel paese (di cui la nostra associazione ha diffuso 1.800 copie in 1 anno e mezzo, mentre del Dossier 2007 il Nazismo soft ne sono state diffuse 350 copie in quattro mesi, dopo di che è stato messo in rete liberamente scaricabile), e il compagno Marco Sacchi autore del libro Il Prometeo incatenato (sinora diffuso in oltre 100 copie), non hanno potuto essere presenti. A loro il nostro saluto per prossime iniziative comuni.

Abbiamo ricevuto poi saluti per il congresso anche da una Vittima residente in Francia, appartenente al circuito Fedame, che con la nostra Associazione, aderisce al circuito mondiale ed europeo di lotta alle armi non letali e di controllo ed interferenza mentale.

Il sen.Russo Spena ha fatto sapere che la crisi di governo gli rendeva impossibile l’essere presente; non siamo contenti della sua assenza, ma lui ha dato risposta. Invece non hanno dato risposta entro il 27 settembre molte altre persone, associazioni, deputati e giornalisti che erano stati bene e precedentemente informati: essi fanno parte del pullulare di moschini attorno alla realtà italiana ben miserabile e fascista di questi anni: non è da essi che dobbiamo attenderci chissà quali sostegni futuri, ma da altri.

 

2. Svolgimento del congresso

Si è basilarmente precisato che il nostro non è un Partito politico ma una Associazione che persegue scopi di rispettare nella pratica nel nostro paese la Costituzione antifascista del 1947 e in particolare di lottare a che non vi siano eccezioni circa i diritti umani, in particolare nel nostro paese. Si è precisato che noi siamo cittadini e non animali, e che animali e belve sono i torturatori e le torturatrici, anche se siamo coscienti che alcuni di essi potrebbero essere stati in passato loro stessi-e delle Vittime di controllo ed interferenza mentale.

Si è aggiornata la conoscenza scientifica in materia e sostenuto che chi ancora mostra stupore per queste cose, se ha un certo livello di cultura, o ha dei grossi buchi culturali, oppure mente spudoratamente, essendo le tecnologie di tortura tecnologica e di controllo ed interferenza mentale e le tecniche di lavaggio del cervello, rimozione di ricordi, ricostruzione pilotata di “nuova identità”, tecniche naziste in uso sin dagli anni ‘30-’40 che, sia pur nascoste in gran parte dalle maggiori sei reti televisive nazionali, e da gran parte di quelle locali e delle radioemittenti, specie da quelle che fingono la imparzialità della scienza dietro una maschera di sinistra (Radio Scienze di Rai 3 ed altre), sono pubbliche e note, e sulle quali tecnologie e tecniche esiste una miriade di pubblicazioni in particolare all’estero, ma anche in Italia.

In particolare in Italia, nel mondo medico ed anche in quello scientifico ci sono colpevoli quantomeno di tacere alla popolazione l’esistenza di queste tecniche e tecnologie, o, peggio, di proporle segretamente da parte di alcuni, a familiari o “amici” di potenziali Vittime.

Si è stimato in migliaia di casi il “fenomeno” in Italia di questa situazione.

Si è verificata la sua estensione già ad oggi mondiale, e si è delineato che molti uomini e donne, ma anche bambini, vengono spinti alla pazzia vera o presunta, al suicidio, ad omicidi passionali od ambientali, oppure a vivere da bestie nei reparti neurologici tuttora esistenti ove si fa ancora uso di letti di contenzione, benzodiazepine

ed altre pillole-killer, per il piacere e la ricchezza dei capitalisti delle multinazionali farmaceutiche e dei grandi potentati corporativi del mondo della medicina e della scienza, e soprattutto, per impedire il libero Progresso all’Umanità intera. Si condannano tutte le sperimentazioni con sistemi sottocutanei come contrari ai diritti umani anche quando con “volontari”, e ogni ricerca di tipo invasiva della mente. Si è a tal scopo evidenziato che certe ricerche “scientifiche” e l’utilizzo di queste forme di tortura in Italia non hanno affatto aiutato il miglioramento delle cose, e che normative come quelle sulla privacy sono baggianate tese a coprire cose ben più gravi.

Si è riconfermato il programma della Associazione in dieci punti, noto sin dal 2005.

Si è perfezionata la nostra organizzazione interna, distinta anche in Vittime componenti attivi (iscritti) e in Vittime (casi censiti) e persone da aiutare finché la loro situazione non sia stata censita (Vittime da censire).

Si è tratto un bilancio del lavoro svolto in questi due primi anni di attività dell’Associazione, sostanzialmente positivo, al di là di delusioni e tradimenti ricevuti da gran parte della sinistra e non solo come ovvio dai partiti che invocano maggiore “sicurezza” nel loro programma politico.

Si è evidenziato che questi casi esistono, diffusissimi, nelle carceri, e che è molto grave la diffusione della sindrome di Stoccolma tra i detenuti a questo livello. Anche a proposito del fenomeno dei suicidi carcerari si è dichiarato che una parte significativa di essa, e parliamo per difetto, è certamente causata dall’uso di queste torture (reato permanente continuato ed esteso su scala nazionale da parte di specialisti, di istigazione al suicidio e violenza privata continuata ed aggravata).

L’ostracismo colpevole delle autorità e il mobbing sociale in atto nel paese fanno sì che questi strumenti si caratterizzino come armi terribili e gravissime, spacciate per “buone” perché “non letali” (il che non è neppure vero, relativamente parlando alle conseguenze anche a volte immediate del loro utilizzo su persone inermi), fanno sì che tuttora molte Vittime abbiano paura di prendere la parola.

Nel lavoro di questi due anni, a parte il precedente lavoro carcerario del nostro coordinatore nazionale, di documentazione (12 casi censiti in carcere, documentatamente dal 1982 al 2004), sono state censite 43 Vittime, di questi-e, 17 casi sono presentati pubblicamente, e 7 con nome e cognome.

Altri 20 casi sono in via di verifica, ma almeno in 10 casi di loro, abbiamo persone scomparse o che non hanno più dato notizia di sé alla nostra Associazione, facendoci anche pensare al peggio.

Tuttavia non trattandosi di persone in gran parte conosciute personalmente da noi, e non avendo alcuna loro delega, non abbiamo potuto darne testimonianza scritta diretta.

In alcuni casi le Vittime vengono spinte, come nella migliore strategia torturatoria, a pensare male dei loro amici, familiari o compagni. Abbiamo perduto così per nostra decisione, i contatti con due di essi, che qualora avessero a tornare razionalmente in contatto con noi, dopo che si sono così erroneamente espressi con noi, ci troveranno disponibili. Nel caso di una delle Vittime, che dopo un tentato suicidio è ricoverata per sua stessa scelta in clinica, abbiamo anche avuto i suoi saluti per il Congresso e le siamo vicini.

Non siamo invece vicini a quelle associazioni, giornalisti e persone influenti, anche associazioni molto pubblicizzate dal manifesto e dalla sinistra in genere, che abbiamo contattato e che ci hanno snobbato, in certi casi certamente facendo proprie le diffamazioni di ex appartenenti alla lotta armata, evidentemente infami, che vanno in giro per Roma definendo “pazzo” il nostro coordinatore nazionale, senza nemmeno averlo veramente conosciuto, allo scopo di devalorizzare la nostra battaglia: loro sono dunque parte del sistema, lo sono sempre stati o lo sono solo adesso ?

Tra le associazioni che ci hanno snobbato, o che non hanno mantenuto gli impegni verbalmente presi con noi in varie occasioni, principalmente a Roma, ci sono Emergency, Medicina democratica, ed altre. Da queste associazioni ci saremmo aspettati imparzialità, e non certamente distanza a causa delle posizioni politiche personalmente prese e non inserite nel nostro programma, del nostro coordinatore nazionale.

Abbiamo anche registrato da parte dell’area radicale, un certo ostracismo e censura.

L’ostracismo è stato palese un anno fa ed anche prima, di fronte alle denunce e documentazioni sul caso del nostro coordinatore nazionale, persino sul network Indymedia, poi chiuso ed ora in fase sperimentale. In particolare un ostracismo in Indymedia nord-est, ma non solo.

Invece Indymedia è stata comunque utile a conquistare solidarietà nuova, non solo nel caso di Paolo Dorigo, ma anche nei casi di Maurizio Bassetti, che al nostro congresso ha riconfermato la sua partecipazione alla Associazione, e al quale va tutta la nostra riconoscenza per la sua disponibilità, e di Paola Marziani. Nei casi di Salvatore di Cosenza, abbiamo registrato ostracismi pure nell’area dei “compagni contro la tortura” di Cosenza che si erano dati disponibili ad una nostra conferenza, ma ostracismi abbiamo registrato a Pescara verso Eleonora Cavagnuolo, che ha dato un contributo importante alle acquisizioni scientifiche della nostra Associazione ed alla denuncia anche delle protesi odontoiatriche, e verso la lotta di Paola Sbronzeri contro la tortura del TSO applicatagli in assenza di motivazioni plausibili, sempre allo scopo di tenere sotto controllo la Vittima di questi trattamenti. Non abbiamo ancora registrato poi, a differenza del caso di Paola Sbronzeri, alcuna presa di posizione a favore di Monica Masuelli, militante del movimento femminista e per i diritti umani in Argentina, che recentemente ha sfidato, con atroci torture che continuano, i suoi aguzzini, con un documentato memoriale pubblicato recentemente nel sito. È stata fatta una mozione sul caso.

Censura abbiamo avuto anche da gruppi e testate che a parole si dichiarano “senza censura” o contro il silenzio sull’annientamento nelle prigioni ed ovviamente contro forme di tortura inumane come il 41 bis, il 14 bis, il sistema punitivo senza dibattimento legale né avvocati presenti. Ora, forse che l’annientamento nelle carceri non è partecipato da chi fa uso di torture tecnologiche ?  Suvvia…

In generale dichiariamo che non parteciperemmo ad alcun convegno organizzato da forze politiche o sociali che non sottoscrivano o dichiarino condivisione al nostro programma nelle parti comuni a tutta la Società, (relative alla messa al bando e alla dichiarazione di armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere, private, pubbliche, militari o sovranazionali che siano, ONU compresa). In generale non accettiamo l’utilizzo di alcuno strumento del genere nemmeno se fossimo nella seconda guerra mondiale e si fosse catturato vivo il guerrafondaio al servizio di potenti lobbi economiche, hitler.

Circa la legge sulla tortura il congresso ha emesso una specifica e dura mozione, che evidenzia come la volontà di non portare tale legge ad esecutiva, e di disquisire su cosa sia o meno tortura, sia traditrice di corresponsabilità quantomeno morale da parte dei Parlamentari che ne sono stati irresponsabili rinviatori od affossatori della legge della Camera.

Nel corso del 2006 si è anche costituito a livello nazionale un Coordinamento di Lotta contro le Torture Tecnologiche e Carcerarie. Abbiamo aderito a tale Coordinamento, uno dei promotori del quale è recentemente scomparso, per un improvviso male incurabile. A lui, Antonio Rollo detto Huambo, il nostro affettuoso addio. Auspichiamo che tale Coordinamento riesca a decollare nella conoscenza e coscienza del Popolo del nostro paese, che è vilipeso umiliato e truffato da potentati banditeschi che utilizzano tranquillamente queste strumentazioni naziste a scopo dicono “di umanità”… La nostra Associazione e questo Coordinamento hanno portato un sit-in altamente efficace a Montecitorio il 28 novembre 2006, ma snobbato pure dalle testate giornalistiche della sinistra, all’epoca dello sciopero della fame di Paolo Dorigo per ottenere il passaporto. Successivamente poi alla refertazione radiologica presentata ai media il 13 aprile 2007, sono stati attuati sabotaggi atti ad impedire l’approfondimento del contatto con medici chirurghi, in diverse località. Corruzioni o sabotaggi o dicerie mirate sono stati attuati per impedire l’espianto degli elettrodi a Paolo Dorigo fino in India, ma anche nel nord Italia.Nulla che non avessimo in qualche modo previsto come possibile.

È accaduto anche che sia stata decisa una sospensione di un anno dall’attività all’avvocato di Paolo Dorigo, per una violazione del regolamento del collegio dell’ordine di Napoli datata 1999, sospensione intercorsa proprio subito dopo la refertazione radiologica.

In generale ostracismi ed irresponsabili censure e sabotaggi mirati sono la dimostrazione che la democrazia nel nostro paese è assai debole, e che le grandi forze politiche antifasciste, di sinistra e progressiste,  (ANPI esclusa, dalla quale abbiamo avuto invece sinora significativi aiuti),  sono del tutto cieche e sorde ai bisogni delle masse ed alle necessità delle Vittime di trattamenti inumani quali quelli inferti tramite le armi elettroniche-mentali, delle quali tutte senza eccezioni, chiediamo la messa al bando e la dichiarazione di armi contro l’umanità, con le responsabilità penali conseguenti a ciò, senza eccezione alcuna per alcuna forza di polizia, militare o di alcun genere.

La nostra Associazione riconosce utilità scientifica alla psichiatria solamente in relazione alla cura ed allo studio dei danni da traumi cerebrali devastanti, e non riconosce in alcuna maniera la psichiatria come scienza atta a “curare” talune caratteristiche comportamentali delle persone, magari legate all'infanzia, a problematiche sociali ed affettive, all’adolescenza, od alle problematiche legate a donne  sole, donne incinte o che hanno od intendono abortire, ed ad ogni altra categoria sociale debolmente o affatto difese dallo Stato, e condanna totalmente qualsiasi metodologia curativa a carattere coercitivo anche se limitato nel tempo.

La nostra Associazione non riconosce alcuna validità scientifica uniformabile al genere umano agli studi psicologici in genere e in particolare a quelli comportamentalisti e cognitivisti, in quanto secondo  noi tali studi e metodologie sono esclusivamente sperimentali e doppiamente soggettive: dalla parte degli sperimentatori e dalla parte dei “volontari” o delle Vittime consapevoli od inconsapevoli che siano.

La nostra Associezione ha anche verificato che vi sono rapporti tra le Aziende ove lavorano alcune persone torturate, ed i torturatori. Il mobbing sul lavoro è un reato, la tortura tecnologica no ?

La nostra Associazione si dichiara contraria a tutte le forme mediatiche di disconoscimento scientifico e di abitudine delle masse a far propri luoghi comuni o metodologie vuoi inquisitorie vuoi razzistiche, prodrome non di una nuova Società ma bensì di un imbarbarimento dominato dai potenti ma esteso a tutti, di un ritorno, da noi denunciato, ai nefasti tempi del feudalesimo o peggio dell’epoca delle nobiltà e dei reami, “istituzionali”, mafiosi o privati che siano.

In particolare esprimiamo dissenso all’autoritarismo che sta alla base di certe parti della psicologia e abbiamo verificato anche che esiste la psicanalisi tra le conoscenze di chi ci tortura.

3. decisioni del congresso

Si sono adottate proposte e decisioni di natura organizzativa e anche allo scopo di migliorare il nostro lavoro.

Esse saranno rese note complessivamente in un opuscolo che riporterà le decisioni del congresso, le mozioni emerse la relazione di natura etico-medico-scientifica della dr.ssa Paola Marziani, le proposte e gli appelli.

In particolare il congresso auspica, allo scopo di iniziare la costruzione o l’approntamento della nostra prima casa albergo per le Vittime di torture tecnologiche e del controllo ed interferenza mentale, dotata di strumentazioni di rilevazione magnetica e radio, e di strumenti di protezione da attacchi esterni di questa natura, che la proposta di un grande concerto di autofinanziamento abbia successo.

Non siamo certi che questo possa avvenire, che un famoso o un gruppo di famosi e meno famosi ma noti musicisti possano esibirsi gratuitamente per la nostra associazione senza trovare ostacoli, ostracismi, e magari senza andare a rischio di bancarotta, ma se questo non sarà possibile, in questo paese che per noi vive una fase di impunito e moderno fascismo, secondo noi sarà indice che siamo in una situazione forse irrimediabile. Tra le decisioni del nostro congresso, la realizzazione di un libro con materiali inediti e non pubblicati in internet sinora, delle Vittime di queste torture tecnologiche e del controllo ed interferenza mentale.

Il nostro saluto ed appello anche a che si raggiunga la disponibilità di un chirurgo per espiantare i corpi estranei nell’orecchio e tube di Eustachio di Paolo Dorigo e che tutte le Vittime abbiamo finalmente la necessaria assistenza MEDICA e non certo “psichiatrica” od esclusivamente socioassistenziale

I partecipanti al congresso, Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed

interferenza mentale

 

CONGRESSO

ASSOCIAZIONE

VITTIME

armi elettroniche-mentali

ANZIO (RM)

28-30 SETTEMBRE 2007

MOZIONE

LEGGE TORTURA

Il Congresso esprime il suo più grande biasimo e denuncia per quelle forze

ed esponenti parlamentari del Senato che, anziché procedere a far passare

com’era la legge votata dalla Camera a dicembre 2006, hanno contribuito

a far passare ulteriori 10 mesi senza che quella legge diventasse esecutiva,

contribuendo così a rendere più lungo il tormento nostro e di migliaia di

persone come noi in Italia.

Riteniamo giusto e necessario gridare, affinché qualcuno raccolga le nostre

parole:

NULLA RESTERA’ IMPUNITO

PAGHERANNO CARO PAGHERANNO TUTTO

I partecipanti al congresso, Vittime di tortura tecnologica e di controllo ed

interferenza mentale

 

4 LA COPIA DELL'APPELLO PER UNA NUOVA DEMOCRAZIA

 

APPELLO PER UNA NUOVA DEMOCRAZIA
NO TORTURE

I firmatari, cittadini italiani

Nel riconoscersi nei valori fondamentali della Costituzione anti-fascista, ritengono sia ora e tempo di dire le cose a voce alta ed in tutte le sedi politiche e sindacali, di movimento e ove possibile istituzionali, a che siano affrontate pubblicamente e non censurate oltre alcune annose questioni, al di là degli esiti processuali di vicende legate ad esse, rispetto alle quali i firmatari mantengono proprie posizioni ed orientamenti nel rispetto delle diverse parti in causa e della natura anche giuridica delle vicende.

  1. Un paese civile ed anti-fascista non può ammettere alcuna forma di tortura nel confronti di alcuna persona o essere vivente. È improrogabile una legge al riguardo. I firmatari considerano la legge della Camera del dicembre 2006 un buon passo in avanti in questa direzione, ed il tempo perso dal Senato, un danno per tutti.
  2. Vanno messe al bando le armi “non letali”, tecnologie e strumenti atti a torturare ed interferire anche con la stessa mente delle persone, a distanza. Vanno considerati senza eccezione alcuna come dei – delle criminali quanti ne fanno uso o collaborano al loro utilizzo in qualsivoglia maniera.
  3. Occorre vigilare e se necessario legiferare affinché i medici abbiano tutti il dovere di rispettare e disporre, nell’ambito se possibile della stessa ASL, le richieste di estrazione di corpi estranei, specie se in parti non vitali, da parte di medici di fiducia di persone in stato di libertà o di legali di fiducia di detenuti ed internati.
  4. Per nessun motivo si possono permettere strumentazioni di controllo su lavoratori e lavoratrici nei luoghi di lavoro o di trasferta, né si possono prevedere premi o incentivi a che i lavoratori e le lavoratrici accettino questi mezzi che causerebbero loro una dipendenza assolutamente incompatibile con un ordinamento democratico.
  5. Nessun motivo medico scientifico o psichiatrico può essere addotto per permettere su persone non consapevoli o non consenzienti alcun innesto di strumenti biotecnologici o tecnologici sottocute. Si invita ad un aggiornamento lungimirante della legislazione penale.

Gli aderenti alla AVae-m: Paolo Dorigo, Paola Marziani, Maurizio Bassetti, Paola Sbronzeri, e tutti-e gli altri-e

 

Prime adesioni al 5-12-2007

1. Giuliano Bugani, giornalista, poeta ed operaio, Bologna

2. Franco Bellotto, presidente Associazione Esposti Amianto e ad altri rischi ambientali, Venezia

3. Romano Nobile, avvocato, presidente ARES 2000, Roma

4. SIPORCUBA.IT

5. Aldo Galvagno, amico di Cuba e webmaster di Siporcuba.it

6. Emanuele Bertuzzi, Bologna

7. Paolo Volpato, pubblicista, Milano

8. Marco Sacchi, scrittore e militante politico, Milano

 

 

 

Comunicare le adesioni telefonicamente, per fax od e-mail, a:

Tel.334-3657064, 041-5600258, Fax: 041-5625372

E-mail: info@avae-m.org, basmau@libero.it, paola.marziani@libero.it

Web site: http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/ http://www.avae-m.org/